Pineta pedemontana di Appiano Gentile

Ente responsabile: Ente Gestore del Parco Regionale Pineta di Appiano Gentile e Tradate

Nome: Pineta pedemontana di Appiano Gentile          
Codice: ZPS/ZSC IT2020007
Longitudine: 8.936667                                                                
Latitudine: 45.744167
Area (ha): 220                                                                                
Regione biogeografica: Continentale (100%)

Il sito è caratterizzato dalla presenza di habitat di notevole interesse naturalistico con particolare riferimento ai residui ambiti riconducibili alle Lande Secche Europee (brughiere), habitat caratteristico dell’alta pianura lombarda ed al limite dell’areale corologico di diffusione in questo settore dellEuropa. Tale habitat prezioso, rarefatto e minacciato, è per altro elemento fondamentale e caratterizzante della biodiversità del sito e funzionalmente importante per la diversificazione dell’ecosistema forestale del Parco. 

Il comparto faunistico risulta significativo, sia per la presenza di specie di interesse comunitario, che per la presenza di specie stenotope, con popolazioni in calo, e di specie tipiche delle brughiere alberate. Di significato è il rilievo di un nuovo habitat individuato, 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine, cenosi, seppur di origine antropogena, molto interessante perché si presenta ricca di specie e di fioriture e rappresenta un habitat, i prati da sfalcio in coltura tradizionale, che generalmente non è più riscontrabile sia per l’abbandono delle pratiche agricole in zone marginali sia per l’espandersi dell’edilizia residenziale ed industriale.

Nelle zone umide presenti non si hanno riscontri diretti sull’entità della popolazione di Pelobate presente nell’area, ma il ritrovamento della specie già nel 1998 (Pozzi, 1998), la cattura di larve sia nel 2014 che nel 2016 e il probabile successo di metamorfosi del 2016  (Lorenzo Laddaga obs.) confermano la presenza di una popolazione riproduttiva. È da rilevare come, però, la zona umida negli ultimi anni si è progressivamente interrata ed ombreggiata, e le osservazioni effettuate negli ultimi anni indicano un successo riproduttivo solo parziale o nullo in alcune annate a causa del prosciugamento precoce. Tale sito, di carattere temporaneo, è al momento l’unica stazione di Pelobate fosco in quest’area; per il suo isolamento risulta particolarmente vulnerabile e riveste un’enorme importanza per la rete ecologica regionale lombarda.