Po morto di Carignano

Ente responsabile: Ente di gestione delle Aree Protette del Po Piemontese

Nome: Po morto di Carignano                                
Codice: ZPS/ZSC IT1110025
Longitudine: 7.696667                                                
Latitudine: 44.896389
Area (ha): 503                                                                 
Regione biogeografica: Continentale (100%)

Il Po morto di Carignano, collocato all’interno del tratto torinese del Parco Fluviale del Po, si estende per 503 ha ed include il corso del fiume compreso approssimativamente tra il ponte Carignano-Villastellone e Carignano – Carmagnola. Il nome del sito deriva da quello di una lanca fluviale, localmente denominata “Po morto”, che costituisce l’ambiente naturalisticamente più rilevante, sebbene sia ormai parzialmente interrata e fortemente degradata.

Il Po morto ospita tre ambienti di importanza comunitaria. Tra gli habitat prioritari ai sensi della D.H. vi sono i boschi ripari a prevalenza di salice bianco (Salix alba), spesso in mescolanza con pioppi spontanei e ontano nero (Alnus glutinosa) (91E0). Nelle aree di greto, in stretta relazione con il regime fluviale del Po, si trovano i saliceti arbustivi ripari a Salix eleagnos (3240).
Le acque, tipicamente ferme, basse e con un grado trofico elevato, ospitano cenosi erbacee natanti o radicanti sul fondo, costituenti un habitat (3150) diffuso sul territorio piemontese in modo puntiforme ed isolato.
L’interesse faunistico è legato alla presenza di alcune specie rare inserite in allegati della Direttiva Habitat (D.H.), nonché a un’interessante ornitofauna che ne giustifica la classificazione anche come ZPS.

La presenza del Pelobate in questa località (segnalata già negli anni ‘80) è stata riconfermata nella primavera del 2009, durante le ricerche commissionate alla SEAcoop dal Sistema delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Po (tratto Torinese) in relazione al Progetto di Sistemazione definitiva delle aree in disponibilità SO.RI.TE. S.r.l. (Fazio & Canalis, 2009). Durante tutta l’attività di monitoraggio con idrofono è stato ascoltato un solo individuo di Pelobate fosco in un’unica occasione. Successivamente non si hanno più avute conferme di presenza nonostante siano state effettuate specifiche campagne di monitoraggio, facendo ipotizzare l’estinzione locale della specie in questo Sito Natura 2000. Il sito riveste però un ruolo chiave per la rete ecologica regionale in quanto si trova lungo l’asta fluviale del Po, habitat particolarmente vocato per la specie.